Invenium al fianco delle aziende italiane per il recupero crediti in Spagna
La crisi mondiale che ha colpito i più diversi settori imprenditoriali ha portato molte aziende a doversi scontrare con il problema delle fatture non pagate: una situazione quanto mai preoccupante se il debitore non si trova sul territorio italiano ma all’estero, ad esempio in Spagna. La crisi economica-finanziaria spagnola venuta sempre più alla ribalta negli ultimi mesi ha incrementato le probabilità che le aziende italiane che esportano in questo paese si trovino a dover affrontare il problema degli insoluti. In questo genere di situazioni le procedure attuabili per recuperare il denaro sono spesso molto difficoltose. Ecco perché è consigliabile affidarsi a dei veri esperti del settore. Invenium, uno dei maggiori network di Studi Legali Internazionali presente in 115 paesi, si occupa del recupero credito a livello internazionale con elevata professionalità e con un approccio altamente innovativo e personalizzato. La forza di Invenium, specializzata in situazioni critiche, è quella di incontrare i debitori e negoziare per conto delle aziende mandanti con le controparti, privilegiando la definizione stragiudiziale e considerando il recupero giudiziale del credito in via subordinata. “Raggiungere una soluzione amichevole è spesso la via più efficace dal momento che, nella maggior parte dei casi, non si ottengono vantaggi da un’aggressione giudiziaria” afferma Claudio Mombelli, amministratore delegato di Invenium.
La situazione spagnola – L’analisi congiunturale sull’andamento dei pagamenti in Spagna realizzata da Invenium ha messo in luce che quasi l’80% delle imprese spagnole ha problemi di liquidità, mentre il 60% ritarda i pagamenti in modo cronico. La Spagna, che all’interno dei Paesi UE è oggi al terzo posto nella classifica con il tempo medio di pagamento più lungo dopo la Grecia ed il Portogallo, è passata dai 97 giorni di media nell’ultimo trimestre del 2011 ai 102 giorni dei primi quattro mesi del 2012. In altre parole, alle condizioni di pagamento medio concordate alle imprese spagnole dai fornitori nazionali ed internazionali stimati nella media di 79 giorni si sommano ritardi medi di 23 giorni. La situazione è ancora più grave per i comparti Immobiliare e Costruzioni in cui si riscontrano ritardi medi di pagamento attorno ai 38 giorni. In tutto ciò, la legge 15/2010, sancita per combattere ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e per stabilire un termine massimo di pagamento tra imprese e imprese e amministrazioni pubbliche, ha previsto che il periodo di fatturazione, nel 2012, non dovrà essere superiore ai 75 giorni e che dal gennaio 2013 non dovrà superare i 60 giorni. I ritardi dei pagamenti in Spagna riducono la liquidità e minano la competitività delle imprese stesse all’interno dei Paesi della UE. Non da meno, i ritardi spagnoli si riverberano verso le imprese dei paesi membri del mercato Unico europeo con pesanti ripercussioni sulle aziende francesi, irlandesi, portoghesi e soprattutto Italiane. Infatti, sebbene nell’ultimo anno le importazioni spagnole provenienti dall’UE, principale fornitore della Spagna, hanno segnato una crescita di due decimi rispetto al 2010, l’andamento è stato, invece, negativo per l’Italia con un -3%.
Quando le imprese spagnole non pagano – La situazione è un po’ cambiata rispetto agli anni passati. Se un tempo il fornitore italiano poteva convenire in Italia il cliente spagnolo inadempiente, con l’ordinanza n. 21191 del 5 ottobre 2009, la Suprema Corte ha ribaltato tale orientamento stabilendo che le controversie vanno risolte direttamente in Spagna. E’ chiaro che, sulla base di questo orientamento, eventuali azioni giudiziarie in Spagna vanno valutate con estrema attenzione. “Sempre meglio perseguire un’ipotesi di conciliazione extragiudiziale piuttosto che intestardirsi in una lunga e dispendiosa causa legale” afferma Claudio Mombelli. “Insomma, la saggezza popolare ha ragione quando dice che è sempre meglio un cattivo accordo che una buona sentenza”. In Spagna come altrove, Invenium predilige il ricorso alla metodologia ADR (Alternative Dispute Resolution) orientata alla risoluzione amichevole e stragiudiziale del contenzioso attraverso la stesura di accordi e di piani di rientro garantiti. Questa metodologia contribuisce a risolvere molte dispute senza incorrere in elevati costi giudiziari. E’ inoltre la via migliore e altamente sperimentata per evitare la distruzione del rapporto tra le parti, che invece è l’effetto inevitabile del ricorso alle azioni giudiziarie. Invenium è inoltre il primo network disposto a condividere col cliente una parte dei rischi economici provenienti dalla controversia. Lo fa attraverso il “third party funding”, una pratica che consiste nel finanziare (fino al 50%) le spese legali o para-legali delle parti coinvolte.

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